Efrem Sabatti - Psicologo a Brescia

Pensare aiuta o complica la vita?


Pensare aiuta o complica la vita?

Sembra ovvia una risposta: DIPENDE. A volte risulta molto utile quando ci permette di risolvere problemi, si comprendere meglio alcuni concetti e, più in generale, di vivere meglio...



 



Ci sono invece altre circostanze nelle quali pensare, non solo non è utile, ma rischia di trasformarsi in una pericolosa trappola che imprigiona gli sventurati "pensatori". È il caso dell'effetto "pensiero matrioska", ossia la catena di interrogativi che ineluttabilmente aprono altri interrogativi e dubbi che portano ad ampliare le domande e le incertezze anzichè ridurle.



Un altro tipico processo di perversione del pensiero è quello che si verifica quando, nel tentativo di controllare un processo che solitamente si svolge in automatico, lo si rallenta e addirittura lo si blocca. Il rallentamento induce il timore di poter sbagliare e quindi porta ad un aumento del controllo razionale con l'inevitabile effetto di bloccare ulteriormente il processo automatico.



Questi ed altri meccanismi contorti sono alla base di numerosi disagi psicologici, tra cui stati d'ansia generalizzata, pensieri ossessivi e invalidanti, rituali compulsivi, disturbi del sonno, stress, solo per citarne alcui tra i più comuni.



Quante volte le persone vorrebbero cacciare dalla testa quei fastidiosi pensieri, ma ciò che ottengono spesso è una pesante sensazione di impotenza, perchè scacciandolo fuori dalla porta, il pensiero rientra dalla finestra.



In realtà esistono precisi stumenti straordinariamente efficaci per gestire, a volte anche in modo eccezionalemente rapido (pochi incontri ben focalizzati), gran parte di questi problemi.



L'argomento è stato affrontato dal dr. Sabatti presso la Sala Comunale di Pianico (Bg) all'interno di un ciclo di conferenze orientate al benessere e alla prevenzione, organizzate dall'Associazione Consè.



Lo scopo è prevalentemente di natura informativa, perchè è ancora molto diffusa l'idea che se un problema esiste da molto tempo, ci voglia altrettanto tempo per risolverlo (mentre a volte si tratta di intervenire sul processo che genera il problema, dando alla persona strumenti nuovi per cambiare il modo di intervenire sul problema).



Per esperienza personale, a volte sono sufficienti alcune sedute per dare alla persona un nuovo modo di vivere e di affrontare il problema.

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