I disturbi del desiderio sessuale
Si distinguono in: - disturbo ipoattivo - disturbo da avversione sessuale
DISTURBO IPOATTIVO Per disturbo sessuale ipoattivo si intende una situazione con scarse fantasie, ma quando ci sono non ci sono difficoltà nella pratica sessuale, mentre quando ci si trova di fronte ad un’avversione sessuale esiste una problematica più profonda nella relazione sessuale. Spesso gli uomini che chiedono una consulenza affermano che non hanno più desiderio per la moglie, ma questo è inalterato per le altre donne. In questo caso è opportuno aiutare la persona a capire che non siamo nell’ambito di un problema di desiderio sessuale, ma di relazione. Un mito pericoloso da sfatare è che il desiderio sia una cosa naturale e quindi dovrebbe essere “naturalmente” presente. Non è affatto così. Il desiderio deve essere coltivato, altrimenti muore. Altro mito da sfatare è che le coppie “simbiotiche” che sono in sintonia su tutto, hanno gli stessi interessi, fatto tutto insieme, debbano avere un buon desiderio sessuale. Spesso si verifica il contrario. Infatti da un punto di vista psicologico, perché vi sia desiderio dell’altro, ci deve anche essere la percezione della differenza dall’altro. Questo infatti permette di avere voglia dell’altro perché trovo in questo ciò che da solo non posso avere. In altri termini ho bisogno di un modo diverso di esserre stimolato da quello che sono in grado di fare da solo. Inoltre nel sesso è fondamentale una certa dose di aggressività (soprattutto nell’uomo). Ma non si può essere “DURI” se c’è troppa morbidezza… se non c’è tensione non c’è bisogno di scarica. Un’altra illusione è che le cose restino immutabili nel tempo. Le coppie scoppiano spesso perché i cambiamenti non riescono ad essere riassorbiti o rinegoziati. Ad esempio i casi in cui un uomo si trova una moglie "crocerossina" che gli perdona i suoi numerosi fallimenti sessuali e l’uomo, a sua volta, accetta gli atteggiamenti puduci della compagna perché teme che non potrebbe trovarne un'altra altrettanto accomodante. La frattura si verifica quando questo equilibrio disfunzionale si modifica: ad esempio la donna si disinibisce e il compagno si ritova in difficoltà di fronte a pretese maggiori, oppure l’uomo acquista maggior fiducia in se stesso e ciò si riflette su una maggior potenza sessuale che la moglie non riesce a soddisfare… e la coppia entra in crisi. DISTURBO DA AVVERSIONE SESSUALE Questo secondo caso c'è proprio una reazione che potremmo definire oppositiva all'atto sessuale e, non appena ci si avvicina alla zona erotica, si osserva un irrigidimento. Spesso non c’è mai stata nemmeno la masturbazione e indagando nella sfera del passato emergono problematiche familiari, in infanzia o in età puberale. Ad esempio padri violenti che picchiavano le madri e che hanno portato alla reazione inconscia nel figlio di essere il più diverso possibile dal genitore, oppure madri eccessivamente intrusive che quindi hanno portato il figlio a rifiutare la sessualità (paradossalmente in questo caso è una reazione adattiva)… è come se inconsciamente dicesse al femminile invadente "almeno qua non entri". La stessa avversione la si può riscontrare nella donna, la quale può anche soffrire di disturbi da dolore sessuale: - dispareunia, ossia dolore a livello degli organi genitali durante l'attività sessuale, - vaginismo: ossia frequente contrazione involontaria dei muscoli vaginali che rende impossibile la penetrazione. Dr. Efrem Sabatti _ www.psicologobresciasabatti.it