Efrem Sabatti - Psicologo a Brescia

L’utilizzo di tecniche di rilassamento e a mediazione corporea nella quotidianità


L’utilizzo di tecniche di rilassamento e a mediazione corporea nella quotidianità

Sempre di più, nella nostra società, ci troviamo ad essere continuamente sotto pressione, dai tempi stretti, dalle scadenze e dai mille impegni da ricordare,


 da preoccupazioni di natura professionale, familiare che sono diventate ormai compagne inseparabili della nostra quotidianità. Questi momenti della vita si associano poi a sintomi fisici fastidiosi e spesso invalidanti come insonnia, mancanza di appetito (o al contrario fame nervosa), respiro affannoso o contratto, crampi o fastidi allo stomaco, nervosismo e tensione muscolare, cefalee, stanchezza persistente, solo per citarne alcuni tra i più comuni. Non sempre però si può eliminare la fonte dello stress in breve tempo (anche se è fondamentale andare alla radice del problema), mentre è possibile apprendere delle tecniche utili alla gestione dei sintomi più fastidiosi e invalidanti che questa situazione comporta. In altre parole possiamo imparare a rilassarci! Sembra ovvio no? E allora perché non lo facciamo? Perché forse abbiamo disimparato un’abilità che è insita nell’essere umano, quella di agire in contatto con il reale bisogno del momento e verso il soddisfacimento di questo. Dopotutto la capacità di rilassarci ci appartiene, e se l’abbiamo perduta… possiamo recuperarla. Ma che cos’è il rilassamento? Il rilassamento è “semplicemente” una distensione psicofisica che si manifesta attraverso una sensazione soggettiva di tranquillità e distensione che ci permette di lasciarci andare e favorisce la “ padronanza di sé”, migliora le prestazioni e i rapporti con gli altri (perché se siamo più tranquilli siamo anche meglio disposti) e aumenta l’ascolto dei nostri stati interni permettendoci di riconoscere anticipatamente i primi campanelli dall’allarme che il corpo manifesta quando inizia a provare disagio o affaticamento. Inoltre la capacità di rilassarsi permette un rapido e migliore recupero delle energie e una maggiore prontezza a reagire nuovamente alle situazioni ambientali (perché devo svuotarmi dalle tensioni per poter accoglierne altre senza sentirmi scoppiare dall’eccessiva pressione). Le tecniche di rilassamento e le forme di contattocorporeo finalizzate allo scioglimento dei blocchi psicofisici presenti nella persona rappresentano, all’interno dell’approccio psicocorporeo bioenergetico, uno strumento funzionale per favorire il raggiungimento e il mantenimento di uno stato di benessere nella persona. L’efficacia di queste tecniche ha permesso una progressivamente affermazione anche in campo medico e ospedaliero con risultati sempre più incoraggianti, ad esempio nella gestione dell’ansia che precede un intervento chirurgico o nel controllo del respiro in pazienti con insufficienza respiratoria cronica e ancora come terapia complementare nel trattamento di diverse patologie a lungo decorso. La scelta di intervenire con tecniche di rilassamento e di contatto corporeo trova una spiegazione nel fatto che l’essere umano è una unità inscindibile di mente e corpo che si influenzano e interagiscono reciprocamente. In questo senso il disagio psichico si evidenzia nel corpo con la stessa intensità con la quale un disturbo corporeo si manifesta nella psiche. Se ad esempio una persona sperimenta un episodio depressivo, esso non si limita solo alla sfera psichica, ma anche il fisico ne risente mostrando ad esempio debolezza ed apatia e lo stesso vale per qualunque forma di disagio, pensiamo ad esempio ad una sofferenza fisica, come a una gastrite, presumibilmente renderà più irritabili, così come un’emicrania interferirà con l’attenzione e aumenterà il nervosismo. Per questa ragione a volte (con la necessaria attenzione e competenza) l’utilizzo di queste tecniche può diventare, sia una risorsa estremamente importante per raggiungere un profondo stato di benessere psicofisico, sia un modo per accedere a stati di profonda conoscenza di sé. Nel caso delle tecniche che prevedono il contatto corporeo inoltre la qualità del tocco svolge anche l’importante funzione di comunicare con la parte meno razionale e prevalentemente inconscia della persona, sfruttando un canale visceralmente profondo, la pelle. Dr. Efrem Sabatti _ www.psicologobresciasabatti.it  

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