Efrem Sabatti - Psicologo a Brescia

Una lettura bioenergetica della psicopatia


Una lettura bioenergetica della psicopatia

Tutto ciò che verrà qui di seguito esposto rappresenta la descrizione della tipologia psicopatica dal punto di vista bioenergetico secondo la formulazione teorica del dr. Lowen



 “Perché rapini le banche?”

“Perché è li che ci stanno i soldi!”

W. Sutton



 



Per una maggiore chiarezza espositiva, è opportuno, in primo luogo, distinguere tra la definizione di psicopatia intesa come disturbo di personalità da manuale diagnostico psichiatrico e la definizione di psicopatia nell'ottica bioenergetica (che qui verrà trattata) dove il termine "psicopatico" non fa riferimento ad un disturbo, ma ad uno stile di adattamento potenzialmente funzionale.

Dal punto di vista bioenergetico il carattere "psicopatico" ha sviluppato la propria modalità di adattamento all'ambiente attraverso il tentativo di  mostrare al mondo un’immagine di potenza e dominanza, in quanto ciò che ha appreso dall’esperienza è “domina o sarai dominato”, “raggiungi il potere o lo subirai”. Questa situazione porta lo psicopatico ad instaurare nel mondo relazioni manipolative nelle quali le persone non vengono riconosciute nella loro totalità ed umanità, ma solo come oggetti parziali importanti per il soggetto solo nella misura in cui posso portare dei vantaggi. Le modalità interpersonali dello psicopatico sono quindi di carattere essenzialmente utilitaristico e, in alcuni casi, l’esasperazione di questa reificazione (quando entriamo nell'area di disturbo di personalità antisociale) porta lo psicopatico a commettere le più spregevoli atrocità perché agli occhi dello psicopatico le persone non sono esseri viventi suoi pari, ma oggetti da utilizzare.Si potrebbe sintetizzare la modalità psicopatica di muoversi nel mondo con la formula del “come se”, in quanto la sua profonda abilità di controllare tutta la situazione, di capire cosa l’altro si aspetta  e illuderlo di essere in grado di soddisfarlo, lo porta ad interagire recitando alla perfezione qualunque ruolo la situazione gli richieda. “Come se” fosse un attore, lo psicopatico si mostra vivace e simpatico “come se” si trovasse a suo agio in qualunque situazione ed esterna le appropriate emozioni “come se” le sentisse veramente, ma in realtà “poiché lo psicopatico non è capace di affetti profondi e disinteressati, e di amore genuino, è incapace di instaurare relazioni a tonalità affettiva profonde e durature”
[2]. Non c’è spontaneità né naturalezza nelle azioni dello psicopatico, ma una pianificazione assoluta dei vantaggi e svantaggi ai quali ogni suo gesto lo può condurre. Per questa ragione lo psicopatico può promettere qualsiasi cosa e, alternando abilmente illusioni di soddisfazione e minacce di delusione, aggancia a sé gli altri. Poiché lo psicopatico ha un estrema necessità di sentirsi speciale e inattaccabile e siccome questa illusione gli viene dalla capacità di manipolare e raggirare gli altri, paradossalmente ha profondamente bisogno dagli altri, anche se crede che siano gli altri ad avere bisogno di lui. E’ probabile che aspiri a diventare un leader, ma ciascun leader ha bisogno di una massa per essere tale. Anche se è evidente il doppio legame che si instaura attraverso questa modalità, lo psicopatico lo negherà fino alla morte, perché accettarlo significherebbe perdere quella grandiosa immagine di superiorità. “Non volendo rischiar più di avere bisogno, perché questo lo farebbe sentire sottomesso, in soggezione, ecc.; lo psicopatico si tiene su contro la paura di diventare credulone, dipendente, parassita, insicuro, instabile, suggestionabile, volubile e di assimilare nella sua personalità connotazioni gregarie e camaleontiche con il risultato di dover soddisfare le presunte o reali aspettative degli altri.”[3] Di fatto è un camaleonte sociale, ma ciò è accettabile solo se mantiene l’illusione di essere potente e bravo a cavarsela in ogni situazione e quindi di godere della sua abilità di mimetizzarsi e “farla franca”. La situazione cambia nel momento in cui sente che non ha il controllo di questa modalità, ma la subisce. In questo secondo caso, sentendosi conformista e parte del gregge può rigettare un’immagine sentita come insopportabile. 

Anche dal punto di vista fisico (ricordiamo che l'analisi bioenergetica si concentra anche sull'osservazione somatica e di ciò che comunica) la personalità con tendenze psicopatiche tenderà a riflettere le dinamiche mentali ed emotive nel corpo. Una persona che utilizza principalmente una modalità adattiva di tipo psicopatico presenterà al mondo una fisicità sostenuta, energeticamente spostata verso l’alto, per sostenersi e per proiettare all’esterno un’immagine di forza, di superiorità, che nasconde la paura di cadere nell’impotenza e nella vulnerabilià. Dal momento che l’ideale da raggiungere è di potenza e di solidità, dal punto di vista fisico si potranno perciò osservare nelle persone atletiche e strutturalmente forti.Il carattere psicopatico riesce ad incarnare perfettamente, o quasi, il suo ideale: questo significa dominio totale della mente sul corpo, proprio perché, come precedentemente detto, investendo molto nella sfera psichica e negando il corpo, o meglio reificandolo, lo trasforma idealmente in un semplice oggetto da modificare, adattare, usare per raggiungere degli obiettivi. Per questa ragione il corpo dello psicopatico può essere estremamente affascinante e curato, ma non è "abitato". In altre parole è un corpo esibito ma non vissuto. Nel caso dello psicopatico si può inoltre osservare spesso una netta separazione tra la mente, con la quale lo psicopatico si identifica profondamente, e il corpo, che viene semplicemente usato.Da questa scissione le emozioni vengono negate. Questa assenza di integrazione può manifestarsi a livello corporeo attraverso sproporzioni tra diverse parti del corpo. Gli occhi hanno un ruolo primario nel mantenimento della struttura e sono al tempo stesso seduttivi e controllanti. Da un lato sono seduttivi perché devono invogliare l’altro a muoversi verso di lui e a dargli approvazione  e questa è anche una modalità tipicamente orale, dall’altro sono anche controllanti perché devono verificare l’effetto sull’altro delle proprie manovre manipolative o contromanipolative. Si può evidenziare, inoltre, una contrattura della mascella e tale situazione può essere dovuta o ad un tentativo di controllare ciò che si dice, o per inibire la rabbia e una contrazione molto forte è anche a livello del collo, soprattutto per orgoglio e per tenere lo sguardo fiero verso l’alto in atteggiamento di sfida. Un’altra sproporzione molto evidente nella struttura fisica di tipo psicopatico è rappresentata da un’antitesi tra la metà superiore ed inferiore del corpo. La parte inferiore è più affine all’orale, con gambe poco cariche energeticamente e piedi spesso collassati (a volte piatti). Il torace invece si presenta spesso espanso, grazie allo spostamento del diaframma verso l’alto e al mantenimento di uno stato di ispirazione cronica. Tutto il “corpo è sollevato verso l’alto, cosicché i piedi non sono energeticamente collegati alla terra, il che costituisce, insieme al blocco degli occhi, il substrato bioenergetico della mancanza di un vero contatto con la realtà". 
[5] La debolezza della parte bassa del corpo può coinvolgere anche i genitali che non sono ben irrorati energeticamente e ciò può portare ripercussioni a livello delle sensazioni che può provare durante l’atto sessuale. Spesso però anche la dimensione sessuale è legata più ad un piacere mentale che fisico e che porta lo psicopatico a trarre piacere dall'idea di essere "macho" più che al piacere delle sensazioni. 











[1] Mazzini Zucconi "Analisi Bioenergetica del carattere psicopatico", 1980. ed mediterranee





[2] Lowen A. “Il linguaggio del corpo” ed Feltrinelli, 1978, pag. 26.



[3] Mazzini Zucconi E. op. cit. pag. 166



 [4] Marchino L., Mizrahil M. “Il corpo non mente” ed. Frassinelli 2004, pag.171



[5] Mazzini Zucconi E. op. cit. pag. 167

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