Efrem Sabatti - Psicologo a Brescia

Tipologie caratteriali in Analisi Bioenergetica


Tipologie caratteriali in Analisi Bioenergetica

PREMESSA Con questo articolo non voglio entrare nel merito di una analisi approfondita dei diversi tipi caratteriali, ma semplicemente evidenziare come in bioenergetica si riconoscano cinque “tipologie caratteriali”...



E' bene comunque chiarire, a scanso di equivoci, che Lowen stesso afferma che non si tratta di una catalogazione di persone, ma di stili di adattamento che si caratterizzano per specifiche modalità comportamentali, problematiche di fondo simili e qualità energetiche peculiari. Naturalmente non esistono tipi puri e parliamo sempre di categorie descrittive teoriche semplificative (la realtà è molto più ampia e complessa), come la mappa è sempre una semplificazione della complessità del territorio. È sempre un rischio cercare di adattare la realtà alla teoria, anziché la teoria alla realtà, come il pazzo che pretendeva di mettere il mare in un bicchiere…



Il carattere schizoide

La prima struttura individuata da Lowen è la schizoide, caratterizzata da una energia ridotta e  trattenuta all’interno. Ne deriva una periferia corporea relativamente scarica.

Dal punto di vista fisico il corpo è contratto e poco vitale, il viso è poco espressivo e gli occhi, poco irrorati, si presentano opachi ed assenti.

Secondo Lowen, il trauma connesso a questa struttura è legato alla negazione del bisogno di esistere e la persona si sente minacciata da un ambiente ostile che lo porta a temere per la sua esistenza.

La reazione consiste nel diminuire l’energia corporea attraverso un’importante riduzione dell’attività respiratoria e nel ritirarla dalla periferia per limitare al massimo l’interazione con il fuori. “Il diaframma è immobilizzato e i muscoli addominali sono fortemente contratti. Il petto è mantenuto “sgonfio” ed è generalmente stretto e contratto. L’inspirazione, perciò, è limitata e ne risulta un apporto di ossigeno non adeguato e un metabolismo ridotto” Dal punto di vista psicologico lo schizoide tende a evitare le relazioni intime e sentimentali. 

Il carattere orale

In questo caso il trauma è connesso, secondo Lowen, alla negazione dei bisogni primari.

Anche in questo tipo di struttura l’energia è ridotta, ma scorre nel corpo in maniera maggiore che nello schizoide. Il corpo appare generalmente debole e denutrito e dal punto di vista psicologico questo viene tradotto con un bisogno di aggrapparsi agli altri che rivela l’incapacità di stare da solo. L’umore oscilla tra l’esaltazione, mi sento amato e ben voluto, alla depressione della solitudine o della sensazione di sentirsi vuoto.

Il carattere psicopatico

Dal punto di vista globale si osserva come l’energia  sia concentrata nella parte superiore del corpo, a volte rimandando all’osservatore un’immagine sproporzionata con busto, braccia e torace eccessivamente sviluppati rispetto alle gambe e al bacino sottili e scarichi.

La problematica prevalente sulla quale si struttura la vita del carattere psicopatico riguarda la tematica del potere, vissuto come controllo e manipolazione, in un rapporto estremamente ambivalente. Ambisce al potere, per non subirlo e cerca ossessivamente di avere il controllo della situazione, anche attraverso la manipolazione. Segue la massima “il fine giustifica i mezzi”.

Il carattere masochistico

L’energia è molto presente in questa struttura, ma la carica è concentrata verso l’interno, ne deriva un corpo tarchiato e muscoloso, con la pelle tendenzialmente scura, a causa del ristagno energetico. La sensazione è di una persona “pentola a pressione”, trattenuta per paura di scoppiare e liberare, molto spesso, una rabbia che sente molto forte.

All’apparenza può presentarsi compiacente, ma spesso emerge un astio sempre agito in maniera indiretta, passiva-aggressiva. La tematica prevalente si struttura intorno alla problematica del senso di colpa. La persona rinuncia consapevolmente a ciò che desidera per evitare di provare il senso di colpa. Questo genera una profonda rabbia che viene bloccata attraverso l’irrigidimento muscolare e generando una costante pressione interna.

Il carattere rigido

Dal punto di vista bioenergetico, il carattere rigido rappresenta una problematica più “evoluta”, perché si sposta sulla problematica della fiducia “sessuale”. Il tema prevalente di questa “fase evolutiva” si orienta intorno alla capacità di “amare sessualmente”.

La tipologia “rigida” in analisi bioenergetica, corrisponde a quelle persone che faticano ad integrare “testa”, “cuore”, e “genitali”, all’interno del rapporto, che amano la moglie e la lodano, ma che “certe cose le fanno con le altre, perché quella di mia moglie è la bocca che bacia i miei figli…”

Oppure sono caratterizzate da persone che tendono a passare alla sessualità, per timore di innamorarsi (to fall in love, paura di cadere nell’amore). Dal punto di vista fisico, il rigido appare proporzionato ed armonioso anche se, all’aumentare della rigidità, diminuiscono i movimenti spontanei. Psicologicamente i rigidi sono ambiziosi, competitivi ed aggressivi nel tentativo di compensare la frustrazione a livello sessuale.



COMMENTO FINALE

Immagino che la maggior parte delle persone si sia riconosciuta un po’ in ognuna di queste descrizioni. In un certo senso ciascuno di noi, in qualità di essere umano, sperimenta tutte le diverse posizioni adattative. Ciò che fa la differenza però è quanto una problematica diventa pervasiva e costante all’interno della vita di una persona, monopolizzandola. Muovendo una ultima riflessione critica alla bioenergetica, questa ha avuto il pregio di includere il lavoro sul corpo che diventa uno straordinario veicolo per ammorbidire le tensioni e proporre numerose esperienze di rottura degli schemi quotidiani (favorendo l’esperienza emozionale correttiva e il processo di ammorbidimento e cambiamento). Di contro però, quando le categorie vengono intese non come descrizioni concettuali, ma come entità reali, si rischia a volte di incappare nell’errore (piuttosto comune) di trasformare un modello descrittivo, in un modello rigido ed etichettante. Attenzione quindi alla rigidità, perché un navigatore mi indica la strada, ma non è in grado di segnalarmi se nel frattempo sono caduti dei massi o se ci sono buche grosse come crateri … ma se io mi muovo guardando il navigatore anziché la strada, rischio di fare un bell’incidente. 




 

Condividi